Business angel in Italia: chi sono e cosa fanno

Riconosciuti a livello legislativo come investitori qualificati, i business angel svolgono un ruolo molto importante per la crescita e lo sviluppo di piccole e promettenti startup.

Disposti ad effettuare investimenti ad alto rischio, annoverano spesso tra i loro obiettivi, oltre a quello di ottenere un ritorno economico, il desiderio di contribuire alla crescita di una realtà nella quale credono. Questo è uno degli aspetti che li differenzia dai venture capital e che si concretizza, in alcuni casi, attraverso un sostegno anche di tipo formativo, consulenziale e assistenziale.

Comprendere chi sono e cosa fanno può risultare molto importante per gli startupper in cerca di nuovi finanziamenti. Vediamo dunque insieme chi sono i business angel in Italia, di che cosa si occupano e come operano.

Chi sono i Business Angel

Quando si parla di business angel si fa riferimento a investitori che destinano una parte del proprio capitale a startup o, più in generale, piccole aziende nascenti, generalmente in cambio di equity. Naturalmente, scelgono con attenzione le attività da sostenere e tengono conto, tra le altre cose, delle possibilità di crescita e degli obiettivi. Al di là di questo, il ruolo da loro svolto è molto importante, in quanto favorisce l’accesso al credito per startupper e giovani imprenditori.

Il capitale ceduto può essere utilizzato per l’apertura o la crescita dell’impresa e, come anticipato nell’introduzione, è talora abbinato ad attività di consulenza, formazione o assistenza, anche a livello pratico e organizzativo.

I Business Angel Italia: un profilo dettagliato

Investitori

Focalizziamo ora l’attenzione sui business angel attivi in Italia e cerchiamo di capire qual è il loro profilo.

Per farcene un’idea, possiamo dare un’occhiata alla ricerca SIM 2023 dal titolo “Business angel in Italia: l’impatto dell’angel investing”. All’interno di questo documento, facilmente reperibile online, si trovano dati molto interessanti, i quali consentono di conoscere età media, distribuzione geografica, genere, età, livello di istruzione e occupazione dei BA nostrani.

Tanto per cominciare, il report identifica 1671 business angel attivi sul suolo italico. Di questi, ben il 70% opera nel nord Italia, con una netta dominanza dell’area a ovest (57%) rispetto a quella est (13%). Il centro Italia fa registrare un 15%, mentre il sud e le isole si pongono come fanalino di coda, con uno scarso 4%. Sono poi attivi all’estero o con area geografica non disponibile, l’11% del totale.

Per quanto riguarda le regioni, la Lombardia è quella che ospita il maggior numero di BA (687), seguita a notevole distanza dal Piemonte (240 BA) e dal Lazio (174 BA).

Passando al genere, vediamo che gli uomini sono la netta maggioranza, con un 86% del totale. Le business angel di genere femminile sono dunque appena il 14%, ossia 240. Numeri ancora molto bassi, ma non per questo privi di peso, anche grazie alle particolari caratteristiche che le contraddistinguono.

Per quanto riguarda l’età, la ricerca individua il maggior numero di business angel nella fascia compresa tra i 44 e i 59 anni, con un’età media pari a 52 anni. L’età minima indicata è di 23 anni, mentre la massima è di 87 anni.

I business angel in Italia presentano alti livelli di istruzione. I dati ci dicono infatti che ben il 43% ha conseguito un master di secondo livello, mentre il 40% un master di primo livello o una laurea magistrale. A seguire, il 7% ha una laurea triennale, il 6% il diploma e il 4% un dottorato.

Chiudiamo l’analisi del profilo del BA italiano tipo con il lavoro svolto e vediamo che la percentuale maggiore è quella occupata da manager e dipendenti di aziende private (45%). A scendere si trovano gli imprenditori (33%) e i consulenti e i liberi professionisti (17%). Chiudono la classifica i pensionati e gli studenti (3%) e, fanalino di coda, i dirigenti e i dipendenti della Pubblica Amministrazione (2%).

Quale ruolo svolgono

Il ruolo dei business angel in Italia è quello di aiutare startup e piccole imprese a nascere, crescere e svilupparsi. Per sostenerle, forniscono loro fondi di importo variabile generalmente compreso tra i 10.000 e i 200.000 euro, con picchi massimi fino a 500.000 euro. In alcuni casi, possono effettuare investimenti di gruppo, così da dividere il rischio e aumentare il capitale fornito all’impresa.

Mentre i cosiddetti passive angel si limitano a fornire capitale, gli active angel vanno oltre e mettono al servizio degli startupper le loro competenze e capacità a livello manageriale e imprenditoriale.

Come operano

I business angel startup e piccole aziende possono operare sia come investitori individuali, cercando in sia autonomia le realtà sulle quali puntare, sia come membri di gruppi o network.

Tornando ad analizzare i dati riportati nel report del SIM, ben il 66% è iscritto a un BAG (Business Angel Group), a un BAN (Business Angel Network) o a entrambi, mentre solo il 34% non è iscritto a nessuno dei due.

 

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