Aprire una società a Londra: tutto quello che c’è da sapere

Londra è considerata una delle migliori città al mondo per fare affari grazie al suo ecosistema imprenditoriale dinamico e alla facilità con cui è possibile avviare una società. Nel Regno Unito, infatti, è possibile registrare un’azienda in appena un giorno, un vantaggio che attira imprenditori da tutto il mondo, inclusi molti italiani. La capitale britannica offre un ambiente altamente internazionale, con un accesso privilegiato a mercati globali, talenti qualificati ed una rete di investitori pronti a sostenere nuove idee. Inoltre, il sistema fiscale competitivo e il supporto governativo per le imprese creano ulteriori incentivi per fare business. Tuttavia, per aprire una società a Londra, è fondamentale avere informazioni chiare e dettagliate. Bisogna comprendere la legislazione locale, scegliere la struttura aziendale più adatta e, ovviamente, conoscere gli obblighi fiscali e contabili.

Le tipologie di società

Il diritto societario inglese conosce diverse tipologie di assetti organizzativi, pertanto, se si ha intenzione di costruire società a Londra è necessario conoscere le diverse tipologie di società e le loro differenze in modo da poter fare una scelta consapevole ed evitare di commettere possibili errori.

Ecco le società più diffuse in Inghilterra:

  • LTD: La Private Limited Company (Ltd), equivalente alla S.r.l. italiana, rappresenta la forma societaria più comune in Inghilterra per le piccole e medie imprese. Questa tipologia di società si caratterizza per la flessibilità e la semplicità nella gestione. Le partecipazioni della Ltd sono rappresentate da azioni, che possono essere detenute sia da persone fisiche che da altre società. Per costituire una Ltd a Londra, è sufficiente nominare un amministratore, il quale non è obbligato a risiedere in Inghilterra. In più, non vi è l’obbligo di sottoscrizione o versamento di un capitale minimo iniziale, che può essere simbolico (ad esempio di una sola sterlina o di un euro). Ciò consente agli imprenditori di aprire Ltd Londra senza gravosi oneri finanziari.
  • LLP: La Limited Liability Partnership (LLP) è una forma societaria inglese che non ha un equivalente diretto nel sistema italiano, in quanto combina la flessibilità di una società di persone con la responsabilità limitata dei soci. Per costituirla è necessaria la presenza di almeno due soci, detti general partner. Le partecipazioni non sono rappresentate da azioni, ed il funzionamento della società è regolato da un partnership agreement, un documento privato che non viene depositato né pubblicato presso il registro delle imprese britannico (Companies House). Un altro aspetto distintivo della LLP è che, come nel caso precedente, non è richiesto un capitale minimo iniziale: l’importo può essere anche  solo una sterlina o un euro. La LLP è soggetta alla tassazione per trasparenza, per cui i redditi sono tassati direttamente sui soci e non sulla società. Ad esempio, se i soci non risiedono fiscalmente in Inghilterra, i redditi saranno tassati solo nei loro paesi di residenza, senza alcun obbligo fiscale in UK.
  • Unlimited Company: è una società di persone simile alla società in nome collettivo italiana, caratterizzata dalla responsabilità illimitata dei soci. A differenza della LLP, in una Unlimited Company i soci rispondono con il proprio patrimonio personale per le obbligazioni contratte dalla società, rendendola una struttura meno protettiva in termini di responsabilità individuale. Dal punto di vista fiscale, la Unlimited Company è soggetta al regime di tassazione per trasparenza, come accade per la LLP.
  • PLC: Con questo acronimo si fa riferimento alla Public Limited Company, una forma societaria  paragonabile alla S.p.A. italiana, largamente utilizzata da aziende di grandi dimensioni o con una base societaria ampia. La PLC distingue per la possibilità di raccogliere capitali dal pubblico attraverso l’emissione di azioni negoziabili su mercati regolamentati, ed è quindi particolarmente adatta alle imprese con progetti di crescita significativi. Per la costituzione di una Plc è richiesto un capitale minimo di 50.000 sterline (o equivalente in altre valute, anche in euro), di cui almeno il 25% deve essere versato al momento della creazione. I soci possono essere sia persone fisiche sia giuridiche ed è sufficiente nominare un amministratore (che può essere anche non residente in Inghilterra). La PLC offre una maggiore trasparenza e accesso ai capitali rispetto ad altre forme societarie, ma comporta obblighi più stringenti. Questa struttura è ideale per aziende con ambizioni di espansione globale e per chi cerca di attrarre investitori sul mercato britannico.

Come funziona la residenza

Per aprire una società a Londra, ottenere la partita IVA inglese (VAT number) ed aprire un conto corrente nel Regno Unito non è necessario recarsi fisicamente sul posto. Infatti, l’intero processo può essere gestito completamente a distanza. Tutte le formalità possono essere espletate tramite professionisti qualificati, anche in Italia. Inoltre, la procedura non richiede l’intervento di un notaio né sul territorio inglese né su quello italiano. Inoltre, è bene precisare che aprire società nel regno unito

non richiede la residenza in Inghilterra: sia i soci che gli amministratori possono essere cittadini o residenti in altri Paesi.

I documenti necessari

Per aprire società nel regno unito è necessario fornire alcuni documenti e informazioni fondamentali. Ogni socio e amministratore deve presentare una copia del passaporto o di un altro documento d’identità valido. Se uno dei soci è una società, occorre invece presentare una visura camerale o un documento equivalente che certifichi la sua esistenza e struttura. Inoltre, è indispensabile una prova di residenza per ciascun socio e amministratore, come una bolletta, un estratto conto bancario o un certificato di residenza ufficiale. Se si decide di affidarsi a un professionista per gestire il processo, è necessario comunicare ulteriori dettagli: la denominazione prescelta per la società, l’ammontare del capitale iniziale (a seconda della tipologia di società che si intende avviare) il numero di azioni da emettere e la loro distribuzione tra i soci. Occorre inoltre fornire i dati personali di ogni amministratore, come nome, cognome, data e luogo di nascita, e indirizzo di residenza. Infine, si deve fornire una breve descrizione dell’attività che la società intende svolgere.

Le imposte

Se si ha intenzione di aprire un’azienda a Londra è fondamentale avere anche un quadro dettagliato delle imposte da versare. Le società inglesi sono soggette all’imposta sul reddito delle società (la Corporation Tax), che attualmente è fissata al 19% sugli utili, indipendentemente dal fatto che questi vengano distribuiti o meno. Tuttavia, i dividendi distribuiti agli azionisti sono nuovamente tassati nel paese di residenza dell’azionista. Un aspetto interessante del sistema fiscale britannico è che non esiste un’imposta simile all’IRAP, che grava sul valore della produzione, come avviene in Italia. Come accennato, inoltre, la LLP (Limited Liability Partnership) è soggetta a un regime di tassazione per trasparenza. Ciò significa che non si paga l’imposta sul reddito a livello societario, ma i profitti vengono tassati direttamente sui soci, a seconda della loro residenza fiscale. In poche parole, se una LLP è costituita da soci non residenti in Inghilterra, la società non sarà tassata nel Regno Unito ed i soci saranno soggetti alla tassazione sulle persone fisiche nel loro paese di residenza. Inoltre, se una società ha sede legale in Inghilterra ma viene amministrata effettivamente dall’Italia, sarà considerata fiscalmente residente in Italia e assoggettata all’IRES sui redditi globali. Se, invece, la gestione e l’amministrazione avvengono in Inghilterra, la società sarà soggetta alla Corporation Tax nel Regno Unito, pagando le imposte in Italia solo sui redditi prodotti nel Paese. Per quanto riguarda l’IVA, una società inglese che è fiscalmente residente in Italia segue lo stesso regime di tassazione IVA di una società italiana. Ciò significa che dovrà addebitare e versare l’IVA sulle vendite effettuate in Italia, seguendo le normative fiscali italiane in materia di IVA. Al contrario, se la società inglese è effettivamente fiscalmente residente nel Regno Unito, essa avrà diritto a richiedere un numero di partita IVA (VAT number) al fisco inglese. In questo caso, la società dovrà versare l’imposta in Inghilterra, seguendo le normative fiscali britanniche. L’azienda sarà anche tenuta a registrarsi presso l’HMRC (Her Majesty’s Revenue and Customs) per ottenere il numero di partita IVA e rispettare le procedure previste dalla legislazione fiscale del Regno Unito.

L’Annual Return

L’Annual Return è un documento che contiene un elenco aggiornato dei soci di una società inglese e deve essere depositato presso la Companies House almeno una volta all’anno dagli amministratori della società. Questo documento fornisce informazioni dettagliate sui soci ed eventuali cambiamenti nel capitale sociale (come le cessioni di azioni che potrebbero essersi verificate durante l’anno). Le modifiche relative alla composizione dei soci saranno registrate presso la Companies House tra la data di deposito della richiesta di aggiornamento dell’Annual Return e la scadenza per il deposito del successivo. È importante sottolineare, però, che l’Annual Return non deve essere confuso con il bilancio d’esercizio, che riguarda la situazione finanziaria della società, poiché ha una funzione puramente informativa e amministrativa.

L’amministratore fiduciario

Per proteggere l’identità dell’amministratore di una società, è possibile nominare un amministratore fiduciario, noto come nominee director. In questo caso, il cliente stipula un accordo fiduciario (nominee director agreement) con un professionista residente in Inghilterra, il quale assume il ruolo di amministratore per conto del cliente, che rimane il beneficiario effettivo (beneficial owner) della società. Questo professionista agisce esclusivamente in conformità alle istruzioni del cliente e la sua nomina può essere revocata in qualsiasi momento, dando al cliente il pieno controllo sulla gestione della società. Nonostante l’amministratore fiduciario sia formalmente registrato, il cliente mantiene il pieno accesso al conto corrente della società, potendo gestirlo direttamente attraverso istruzioni fornite alla banca.

 

F.A.Q.

Quanto costa aprire una Partita IVA nel Regno Unito?

Così come in Italia, se si desidera aprire azienda a Londra è necessario essere in possesso di una partita iva. I costi iniziali per la registrazione e l’iscrizione al Registro delle Imprese oscillano tra 12 e 100 sterline a seconda del tipo di servizio scelto. È necessario anche considerare eventuali spese aggiuntive, come quelle per la consulenza fiscale, la gestione della contabilità e l’assistenza legale, se necessarie. Altri costi possono riguardare l’acquisto di software per la fatturazione e la gestione delle tasse, nonché eventuali tasse annuali o altre imposte, che variano in base alla forma giuridica dell’attività ed al volume d’affari.

Come evitare la doppia imposizione?

Per evitare la doppia imposizione, non è necessario fornire prove del pagamento delle imposte nel Regno Unito, ma basta dimostrare la residenza fiscale effettiva in un altro Paese. Ciò significa che l’importante è che il reddito sia “astrattamente soggetto” alla tassazione in un altro stato, ovvero che sia teoricamente o potenzialmente tassabile secondo le leggi fiscali di quel Paese.

È possibile conferire un bene immobile in una società inglese?

Si, è possibile farlo, tuttavia, il procedimento da seguire non è semplice. L’operazione in questione, infatti, richiede una delibera ad hoc da parte dell’assemblea dei soci al fine di aumentare il capitale sociale da liberarsi con conferimento in natura (del bene immobile appunto). A differenza di ciò che accade in Italia però, dove per determinare il valore del bene immobile al fine di conferirlo nella società è necessaria una perizia di stima da parte di un soggetto esperto, per le società inglesi non funziona così. Può essere effettuato anche direttamente dall’Amministratore senza particolari oneri formali. Il conferimento del bene immobile però deve essere registrato presso un Notaio italiano al fine di curare la necessaria trascrizione della proprietà nei registri immobiliari. Il conferimento di immobili ubicati nel territorio italiano in società inglesi presenta importanti vantaggi fiscali rispetto al conferimento in una società in Italia poiché l’imposta di registro è dovuta in misura fissa (cioè per euro 200) e non già proporzionale (ovvero il 6% del valore complessivo del bene immobile).

È necessario avere la residenza in Inghilterra?

La risposta è negativa. I soci e gli amministratori della società possono essere tranquillamente anche residenti in Paesi diversi dall’Inghilterra.

Il fisco italiano può contestare l’uso di una società in Inghilterra?

In linea di principio di per sé aprire azienda a Londra è lecito e non può essere in alcun modo contestato da parte del fisco italiano, a patto che, ovviamente, la società costituita operi nel pieno rispetto della normativa in vigore.

Una società inglese può operare solo in Italia?

Si, una società inglese può essere costituita al fine di operare solo ed esclusivamente in Italia. Chiaramente anche in questo caso sarà assoggettata alla legge societaria anglosassone.

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